MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica
Le maschere dell’Anima
Numero XXIV - Dicembre 2024 - Anno XIV
Conoscenza estetica e mistero
di Lorenzo Merlo Ekarrrt
>>> Leggi l’articolo completo qui pp. 39-48 <<<
Il bello è simbolo sublimante e muove le corde dell’origine. Avviene in noi quando qualcuno o qualcosa è percepito pertinente a qualche nostra esigenza, occulta o evidente, di completezza.
La percezione di bellezza allude al senso del sacro. La bellezza, come tutte le esperienze – a dispetto di quanto induce a credere la prepotenza razionalista – non è trasmissibile. Così come l’indagine analitico-logico-razionale-meccanicista-positivista non può che ricamare dialettiche intorno al concetto di bellezza, senza mai coglierne il cuore, è invece la lettura esoterico-filosofica, evincibile dalla fisica quantistica – e da tutte le tradizioni sapienziali del mondo – a evidenziare e permettere la consapevolezza dei limiti degli strumenti a disposizione sul banco dell’officina materialista. Cioè la loro inadeguatezza e inettitudine, a maneggiare le cose del discorso estetico-vibrazionale, quali sono la conoscenza emozionale, la natura della cosiddetta magia, il flusso energetico dell’oracolo e quello del miracolo. Ovvero il potere delle parole e il suo grimaldello dell’accredito o, la verità nel discorso e il pensiero creatore. Una prospettiva utile per riconosce che la realtà è nella relazione.
Quindi, la conoscenza estetica ci relaziona al mondo con i cinque sensi materiali e con il sesto vibrazionale. Come i primi possono essere materialmente zittiti, togliendoci per esempio il sapore di un cibo, così il terzo occhio è sempre dormiente per coloro che non si sono ancora ripuliti dall’imbrattamento della messe di dati della conoscenza cognitiva o superficiale. Terzo occhio, le cui informazioni divengono disponibili alla coscienza, solo dopo un’altra emancipazione, quella nei confronti delle emozioni e dei sentimenti, quali informatori della realtà.
Divenire la vibrissa ricettiva e di conoscenza che già siamo è recuperare l’ancestrale che vive in noi e fare della vita la straordinaria esperienza di bellezza che è, normalmente, affogata in questioni che la impediscono, fino alla sofferenza e alla malattia. È in questo il senso di chi sostiene che siamo nati per il paradiso e viviamo nell’inferno.
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AUTORE: Lorenzo Merlo Ekarrrt – Diplomato ISEF, Guida alpina emerita, Maestro di alpinismo, insegnante di diverse attività motorie. Giornalista, scrittore e fotografo. Scrive su blog e testate online di evoluzione personale, ambiente, comunicazione, didattica, sicurezza, geopolitica e critica sociale.