Dal segno al simbolo.
Il Manifesto del Nuovo Paradigma in Medicina
Pier Mario Biava, Diego Frigoli, Ervin Laszlo
a cura di Dr.ssa Lucia Carluccio*
Gli studi che per anni hanno impegnato Pier Mario Biava, Diego Frigoli ed Ervin Laszlo, si incontrano in questo libro che viene a trovarsi nel delicato e affascinante confine tra introspezione filosofica e conoscenza scientifica. Il lettore delle sue pagine, però, non deve, su questo confine, aver paura d’inciampare come un acrobata che avanza in punta di piedi insicuro, perché più va avanti nella lettura, più si sorprende agile funambolo consapevole della complessità umana.
La separazione, il riduzionismo e il materialismo saranno superati.
Pier Mario Biava, per molti anni docente presso la Scuola di Specializzazione di Medicina del Lavoro di Trieste, lavora presso l’Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico MultiMedica di Milano; Diego Frigoli, psichiatra e psicoterapeuta, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB; Ervin Laszlo filosofo delle scienze e teorico dei sistemi. Non c’è quindi da sorprendersi come un solo libro possa contenere così tanto sapere. Scienza, medicina e filosofia dialogano e sono accomunate da una visione olistica della conoscenza. “Dal segno al simbolo” è un titolo che mostra immediatamente la strada del libro. Il concetto di segno, elemento descrittivo e scientifico, guarda in faccia il “simbolo” che invece va al di là della funzione descrittiva e sa abbracciare le dimensioni profonde e archetipiche dell’esperienza umana.
Biava e Laszlo evidenziano come sia le forme di vita più elementari sia l’uomo, l’organismo vivente più evoluto, abbiano una coerenza e un ordine interni possibili grazie all’“Informazione” e che è proprio la mancanza di un equilibrio informativo a portare alla malattia. Appare chiaro come il libro porti a considerare la malattia, tra l’altro, come un messaggio da ascoltare: non è forse fondamentale occuparsi anche dello squilibrio che ha vissuto il paziente nella sua “rete”? I processi morbosi sono dunque segni che rimandano a flussi informazionali da interpretare.
I tre autori, pur provenendo da percorsi accademici e professionali diversi, esplorano il simbolo come strumento di connessione tra cosmo, mente e corpo. Diego Frigoli, fondatore dell’Ecobiopsicologia, considera ciò che è dentro l’uomo, ma anche ciò che è intorno a lui: tutto ciò che è in vita è regolato da leggi funzionali e archetipiche e la malattia porta con sé un’“informazione” da decifrare. Concentrandosi sui principi di organizzazione di un sistema complesso si può e si deve andare oltre alle singole parti che costituiscono il tutto.
Il libro è costituito da dodici capitoli e da una parte finale che contiene il Manifesto del Nuovo Paradigma in Medicina presentato durante un convegno internazionale tenutosi a Stresa nel 2013. I dodici capitoli accompagnano il lettore verso l’importante obiettivo del Manifesto che non a caso è la meta finale del libro: curare in modo “umanizzato” tenendo conto delle componenti informative e dei principi costruttivi presenti nello psicosoma umano e della sua rete di relazioni. Gli autori dimostrano come, affinché ciò avvenga, sia necessario che la prassi medica consideri i concetti di Informazione, energia in-formata e di simbolo. Non sono concetti semplici, ma proprio per questo i dodici capitoli che precedono il Manifesto illustrano in modo chiaro tutti gli aspetti.
La prosa utilizzata possiede una tonalità impersonale, ma accoglie il lettore con contenuti densi di fascino e mai scontati. Le informazioni sono tante, ma presentate in modo autorevole e chiaro.
È una quantità che abbonda di qualità.
Appare come un grande mito della Vita narrata a un bambino inconsapevole, ma assetato di sapere. Così, anche se il linguaggio non è soggettivo, le analisi e le riflessioni sui temi stimolano il desiderio di conoscenza. Un desiderio che viene soddisfatto, una sete placata da sorgenti luminose.
Si intuiscono anche domande di fondo e sorgono lampanti risposte con approfondite analisi e argomentazioni. Il lettore non solo impara, ma non può fare a meno di sviluppare interessanti riflessioni critiche. È possibile anche che prospettive esistenti vengano rivalutate e senza dubbio nuovi orizzonti sono esplorati dentro sé e intorno a sé. Ogni aspetto è analizzato con competenza, rigore e precisione.
La psiche, la scienza e il mondo sono indagati nel tempo e secondo i diversi approcci. Al lettore ogni cosa è chiara, giunge al Manifesto con tutti gli strumenti che gli sono necessari. Ci si sente parte del mare di energia della matrice cosmica che non si muove a caso, mai.
Ed ecco che il lettore non è più soltanto un funambolo in equilibrio sul confine tra introspezione filosofica e conoscenza scientifica, ma acrobata che attraversa interi ponti tra il segno scientifico e il simbolo giungendo così ai significati più profondi dell’intera esistenza. La scienza può e deve andare oltre i confini del misurabile avvicinandosi sempre più alla dimensione intima dell’umanità.
In quest’opera vengono formulati i principi che legano in un modo coerente l’in-formazione, causa ordinatrice dell’universo, con l’organizzazione della materia vivente sino all’uomo e alla sua dimensione psicologica e culturale. Dal recupero di questa complessità deriva una prospettiva nuova della salute e della malattia, che grazie all’in-formazione e al simbolo, può diventare ispiratrice di un nuovo modo di cura veramente “umanizzata”, rispettosa tanto dei principi costruttivi dello psicosoma umano quanto della rete di relazioni a cui esso appartiene.
*Dr.ssa Lucia Carluccio - Laureata in lettere moderne con Laurea Specialistica in Linguistica è docente di Lettere e autrice di varie pubblicazioni, fra le quali si ricorda il romanzo “Il Cigno e la Ballerina” vincitore della seconda edizione del Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore e la raccolta di poesie “Nitida dallo spessore del cielo” Bertoni Editore.