L’epifania di un mistero: il Simbolo e la nudità dell’Anima
Corso di Formazione e Aggiornamento
si terrà presso il "Centro di Spiritualità Santa Dorotea" - Asolo (TV)
10 e 11 maggio 2025
Alla fine del secolo scorso e agli inizi di questo, la psicologia psicodinamica ha cominciato ad attraversare un periodo di crisi (decadenza), sotto l’incalzare dello sviluppo delle neuroscienze, dell’epigenetica e degli aspetti cognitivi, che sono diventati gli ambasciatori di un nominalismo sempre più accentuato, incapace di far dire alle parole ciò che l’anima vorrebbe.
Così la professione della psicoterapia si è riempita di parole che hanno perduto la loro risonanza imagistica, per diventare vuote categorie in cui stipare comportamento e personalità.
Le parole, in verità, hanno una loro integrità, una loro storia, e addirittura una loro personalità, che deriva dalla profondità dell’anima per come essa la sa rappresentare agli occhi della nostra mente. E’ appunto l’anima che scuote la nostra mente dalla fissità delle sue convinzioni, per ritrovare quella musicalità delle parole che consentono al loro senso allusivo di descrivere con accuratezza la profondità delle immagini come riflesso dell’anima. Vedere l’immagine al di là del letterale è cogliere l’anima, e cogliere l’anima significa confrontarsi con una nuova geografia della psiche costituita dallo spazio sconfinato del simbolo e dell’analogia. Ecco perché lo psicoterapeuta, quando si prende cura dell’anima, non può sottrarsi ad esplorare una nuova forma di linguaggio, aperto e malleabile, fatto insieme di poesia e di prosa, rappresentato dalle immagini e dalla loro origine archetipica. Hillman definisce la pratica psicoterapica basata non già sulla scienza, bensì sull’estetica e sull’immaginazione, la “base poetica della mente” e più modernamente l’ecobiopsicologia, assumendo ogni cosa come poesia, ritrova nella natura e nel mondo la trama di una fitta rete di rapporti segreti: di profumi, di colori, di suoni che creano sottili e infinite corrispondenze fra le cose, che risultano così fuse in una profonda unità, densa di suggestivo mistero. Anche il particolare a prima vista più insignificante è un simbolo, in grado di lanciarci “occhiate familiari”, come ricorda Baudelaire, che paiono aprirsi a una rivelazione; il particolare porta in sé, anche se in modo velato, l’Universale e l’Assoluto. Di qui, per lo psicoterapeuta ecobiopsicologico, la scelta di procedere per analogie e accostamenti coerenti – le analogie vitali – che bruciano l’esplicitazione dei rapporti logici causa-effetto, prima-poi e restituiscono l’aspirazione alla verità degli archetipi. Il nuovo stile psicoterapico presuppone uno sguardo penetrante dell’immaginazione, realizzato tramite gli strumenti conoscitivi del simbolo e dell’analogia, che, modulati dallo stato di mag del terapeuta, e dall’esercizio del dépassement e retentissement, gli consentono di accedere al mistero delle cose. In questo modo le impressioni legate ai cinque sensi vengono incrociate fra loro, disegnando nella mente gli ologrammi immaginifici di echi risuonanti della trama di fondo di quella archai che animano tutto il vivente
Archetipico, infatti, significa fondamentalmente nell’ecobiopsicologia “immaginale” come lettura coerente di rappresentazioni psichiche scaturite da radici che affondano nei bisogni de corpo. Ed è proprio nel corpo che l’immagine e la parola si fanno assolute, strumenti di una conoscenza diversa, percepita unicamente attraverso l’intuizione. A questo punto la parola stessa e l’immagine che le corrisponde divengono “illuminate”, creatrici del mondo “altro” che intendo esprimere, comportando per il paziente e il terapeuta stesso il dono dell’indicibile: l’essere contemporaneamente se stessi e l’altro. Nelle parti nascoste dell’Io mescolate alle fonti segrete della vita, si trova l’ignoto dell’archetipico, la dimensione di un laggiù che può avere già forma o essere ancora informe, a seconda della sua distanza dall’archetipo generatore e del suo sviluppo creativo. A quel livello ogni cosa esiste anche solo in modo embrionario, in una originaria unità, per potersi sviluppare nel corso del tempo sino alla meta finale, dove nome-e-forma (nama-rupa) rappresentano le fondamentali convenzioni, l’una intellegibile, l’altra sensibile, grazie alle quali i fenomeni sono colti nella loro evidenza simbolica, quella per cui il nama (l’èidos) costituisce il principio determinante della forma concreta rupa. E’ lì che nasce il cortocircuito evocativo fra l’Io e il Sé, il circolo ermeneutico che instaura un rimando incessante dal fisico al metafisico, dal semiotico a simbolico, tramite la chiave di interpretazione dell’analogia. Così il linguaggio dell’anima si fa sempre più concreto, perché la vita del mondo non può più essere separata dal corpo, dalla psiche, dalla famiglia, dal contesto immediato della società, sino dalla stessa morte.
Per picchi e per valli l’anima dispiega sempre più la sua conoscenza, e così operando si apre a una lettura rinnovata della sua spiritualità, riscoprendo il volto divino presente nelle cose del mondo. In questo modo la psicoterapia non è più una pratica psicologica capace di penetrare nelle profondità irredimibili della psiche, grazie all’esplorazione delle sue infinite e misteriose immagini, quanto piuttosto la possibilità di integrare il complesso delle scienze dell’uomo in una nuova visione umanistica, secondo la quale ogni forma vivente o non vivente è lo specchio simbolico dell’universo.
Relatori:
Mara Breno, psicologa, psicoterapeuta, docente, tutor e supervisore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto Aneb;
Giorgio Cavallari, Medico-chirurgo, psichiatra, psicoterapeuta, docente e Direttore Generale della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto Aneb;
Diego Frigoli, Medico-chirurgo, psichiatra, psicoterapeuta, Presidente dell’Aneb e Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto Aneb;
Alda Marini, psicoterapeuta, psicologo analista (CIPA, IAAP), esperta in psicosomatica (Aneb), docente e tutor della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto Aneb;
Il programma completo e relative informazioni verranno pubblicate a breve
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La giornata è aperta a tutti.