I sogni dell’anima e i miti del corpo
Diego Frigoli
a cura di Dr.ssa Lucia Carluccio*
Se si prende tra le mani questo libro, bisogna essere consapevoli del fatto che si sta per iniziare un lungo viaggio, un percorso racchiuso in sole 279 pagine, ma che comprende un’intera vita di ricerca. Il grande esploratore e autore del testo è Diego Frigoli, psichiatra e psicoterapeuta, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia “Istituto Aneb”, presidente dell’Associazione Nazionale di Ecobiopsicologia e ricercatore presso la Clinica Psichiatrica dell’Università degli Studi di Milano. Il suo viaggio parte da molto lontano e Frigoli prende per mano il lettore e lo conduce sin dagli inizi del proprio cammino, a quando, come un navigatore solitario, iniziava ad addentrarsi in quel luogo affascinante e misterioso che è l’inconscio, inconsapevole delle grandi scoperte che lo attendevano, silenziose e luminose. Come tutti i viaggi che portano a vette sorprendenti, il percorso nel quale Frigoli ci accompagna non è facile, ma faticoso, sorprendente, ricco di ombre e di luci, di suggestioni e scoperte. L’autore ripercorrerà ogni tappa, ogni arrivo e ogni nuova partenza senza ignorare alcun passaggio. Ogni luogo è un tassello che permette una visione sempre più completa.
Non c’è il rischio che il lettore si perda, perché Frigoli lo sa guidare con la delicatezza di chi conosce la profondità abissale della mente, ma al contempo con la grinta e la fermezza di chi sa quanta luce emerge quando l’uomo toglie, finalmente, il velo dalle immagini archetipiche.
La filosofia e la psicologia ecobiopsicologica porta l’individuo ad essere partecipe della propria consapevolezza, costituita dalla comprensione della propria anima ricercando le “analogie vitali”, l’entanglement tra l’inconscio del mondo e quello dell’uomo. E così, per svelare questa relazione, Frigoli porta il lettore, cauto e come un saggio maestro, nel mondo notturno del sogno, lì dove la coscienza si può distaccare dal dominio ambiguo della luce del sole e ritrovare la “chiara luce” della coscienza che illumina la vita. Questo percorso, così variegato e complesso, è organizzato in venticinque capitoli che descrivono, narrano, spiegano chiaramente il linguaggio cifrato dell’anima con un linguaggio invece chiaro, denso, nitido. Lo stile è ipotattico, elegante, porta a rallentare il ritmo del discorso spingendo il lettore alla riflessione analitica. La modalità espressiva utilizzata richiede impegno da parte del lettore che è tenuto a immergersi con attenzione in una forma che coincide con la complessità dei contenuti. Inoltre diverse figure retoriche rendono espressivo il testo conferendogli una grande carica emotiva.
Si parte dal contesto in cui l’uomo contemporaneo vive, un mondo materialista che porta l’individuo a sviluppare una visione disincantata, “quasi senz’anima”. È, allora, ancor più importante aver fede non solo nel progresso fondato sulla scienza e sulla tecnologia, ma soprattutto sulla mente che non è cervello, ma trascende, invece, l’attività del cervello e diventa realtà psichica e scopre l’amore e la fede quando “riflette su se stessa” e diviene anima.
“I sogni dell’anima e i miti del corpo”, nella sterilità del materialismo, sa nutrire menti desiderose di verità e scoperta. Un grande “respiro” di natura mitica che spalanca le porte del passato: si capisce quanto si è legati, tramite i geni, ai propri antenati e vincolati alle specie animali e all’intero cosmo. Ed è così che le stesse menti desiderose di verità, iniziano a trovarla quando scoprono la “proporzione”, l’analogia vitale che consente di conoscere le “misure” sulle quali il nostro mondo è costruito. Si può smettere, così, di credere che al di fuori del mondo non ci sia altro e che siamo, noi e l’universo, manifestazione concreta di un’Unica Sorgente Informativa dell’Archetipo dell’Ordine. Non ci si deve, dunque, concentrare più solo sull’espressione manifesta della realtà, ma sul suo processo di costruzione. Diego Frigoli, in questo libro, porta l’uomo a superare l’oggettività dell’esistenza a cui lo ha condotto la scienza: il grande autore ed esploratore permette il superamento di questa visione traducendo il conoscere scientifico nella logica dell’analogia. Tenendo presente che quel che appare come reale è in realtà un “rispecchiamento” creativo dell’archetipico e che è possibile interpretare tale rispecchiamento attraverso le leggi dell’analogia, il mito, dunque, può esser compreso solo con l’intuizione ed è prezioso, potente, parlante. Andando avanti si comprende come rito e mito realizzino l’unione con l’esperienza primordiale antropologica. Grazie all’immaginario ecobiopsicologico, il lettore percorre uno spazio che va dall’Io individuale al Sé archetipico fino a giungere a un nuovo sincretismo della coscienza.
Al centro del libro, dalla ricerca del Sé all’immaginario mitico-archetipico, si giunge al potere della parola poetica che sa dar voce all’anima, al mito e al corpo e produce immagini che scorrono, come “un eterno discorso” che emerge dalla primitiva divinità generatrice.
Man mano che si va avanti con la lettura, il grande viaggio del lettore è sempre più illuminato, la comprensione mitologica e simbolica del mondo e dell’uomo dona risposte e sussurra verità. Il momento più intimo e rivelatore è quello in cui l’autore affronta i propri sogni personali. Sogni e miti, la cui sostanza è un concentrato di potenza vitale, portano al di là del tempo e dello spazio, e conducono ai desideri e alle forze nascoste, nel corso dell’evoluzione, nella vita dell’uomo e del suo corpo.
Quando si giunge alla fine, si intuisce di non esser però alla fine del proprio viaggio, né a quella della comprensione della “realtà”: dopo la lettura del libro, si avrà una nuova chiave tra le mani che aprirà porte dalle quali sgorgheranno repentini bagliori di luce. Al lettore ormai in cammino e desideroso di andare avanti, verrà voglia di seguirli e scoprirà che i bagliori condurranno al “centro”, un centro che non sarà luogo, ma, come Diego Frigoli ci insegna, “in analogia con la dimensione spaziale”, semplicemente “cuore”.
Diego Frigoli, I sogni dell’anima e i miti del corpo, Edizioni Magi, Roma, 2019
Sinossi
Permettere al nostro immaginario di oltrepassare le norme e i modelli proposti dalla psicologia corrente, sino a poter leggere più consapevolmente il linguaggio cifrato della nostra anima, è la finalità dello studio di cui questo libro ripercorre le tappe fondamentali. Attraverso alcuni sogni personali dell’Autore, a valenza archetipica, è possibile esplorare concretamente il linguaggio del daimon, il “demone”, la guida spirituale che ciascuno di noi riceve come compagno al momento della nascita. Nella prospettiva di questa ricerca, improntata sui concetti dell’ecobiopsicologia, anche il mito assume un significato innovativo di “grande sogno” collettivo, in cui è possibile rintracciare, accanto alla lettura psichica, la sua origine scaturita dagli aspetti più reconditi del corpo e della filogenesi.
E così corpo e anima non rappresentano più le disgiunte membra studiate dalla scienza, ma assumono il significato di specchio reciproco della memoria della Vita, in-formandosi reciprocamente ed evocando la trasformazione della coscienza personale nella direzione del Sé archetipico.
*Dr.ssa Lucia Carluccio - Laureata in lettere moderne con Laurea Specialistica in Linguistica è docente di Lettere e autrice di varie pubblicazioni fra le quali si ricorda il romanzo “Il Cigno e la Ballerina” vincitore della seconda edizione del Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore e la raccolta di poesie “Nitida dallo spessore del cielo”, Bertoni Editore