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Il pensiero presente. Omaggio a Giulio Giorello

IL PENSIERO PRESENTE. OMAGGIO A GIULIO GIORELLO
A cura di Roberta Pelachin Giorello, con un contributo di Alda Marini

Recensione a cura di Costanza Ratti

Una sinfonia di più sessanta voci del panorama culturale e scientifico italiano racconta, attraverso ricordi, emozioni, dialoghi e immagini, lo spirito di uno dei più vivaci e sorprendenti filosofi dei nostri tempi.
Dall’introduzione di Roberta Pelachin Giorello, moglie di Giulio Giorello e curatrice del libro, al ricordo di Alda Marini, docente ANEB, fino all’ultimo saluto di Elisabetta Sgarbi, il lettore si sentirà trasportato nell’avventura di una vita, ricca, frenetica, appassionata; momenti catturati dagli autori con la lucidità dell’immagine filmica e insieme con l’intimità di chi poté sentire e conoscere, da vicino, il fervore che animava la ricerca del filosofo milanese.
E’ noto che gli interessi e la curiosità di Giulio Giorello fossero vastissimi, così l’ordinamento del libro in tre macro-sezioni, filosofia, scienza e vita civile, si presta a rappresentare fedelmente un percorso di conoscenza mai statico e confinato negli steccati disciplinari ma sempre dinamico, libero di attingere, con profondità e accuratezza, alle diverse aree del sapere e di tradursi in una filosofia radicata nella vita e in uno spirito civico capace di guardare al futuro (come titola un contributo del filosofo inserito nel libro, “Il nostro senso del futuro”).
Non può sfuggire a uno studioso di ecobiopsicologia che filosofia, scienza e vita civile, cardini attorno a cui ruotò il pensiero di Giorello, siano anche specchi più o meno trasparenti di psiche, natura (bio) e mondo (eco), e rivelino un’attitudine di ricerca ispirata un principio di interdipendenza tra i campi del sapere e tra le rispettive discipline.
Forse anche per questa ragione, Giulio Giorello, sempre ricercatissimo, e sebbene poco avvezzo a frequentare il terreno della psicologia, accettò l’invito dell’Istituto ANEB a partecipare al congresso del 2019 sul “Corpo in psicoterapia”. Come ci racconta Alda Marini nel suo omaggio (qui sotto riportato per intero), ancora una volta “la sua curiosità aveva avuto il sopravvento”.
Un libro che saprà emozionare chi ha conosciuto il filosofo ma potrà interessare anche chi voglia affacciarsi sullo scenario della cultura italiana del nostro tempo e vedere stagliarsi una personalità che con la sua incessante ricerca e condivisione del sapere, ha raccolto attorno a sé una “consilienza” di stima e affetto.

Un uomo in corsa sulle ali della libertà!
Di Alda Marini

Giulio Giorello, due G, a rinforzare il senso speciale di una lettera dai contenuti esoterici. C’è chi dice che la sua forma ricorda una persona che corre. E sempre in moto era Giulio Giorello: docenze, convegni, incontri, a livello nazionale e internazionale. E anche quando ha iniziato a rallentare la sua mente era sempre un passo avanti...
L’immagine più vivida che ne ho risale a 45 anni fa, gennaio 1976, iscritta al primo anno di filosofia decido eroicamente di dare come primo esame ‘Filosofia della scienza’, mia grande passione. Ludovico Geymonat interroga e intanto che aspetto il mio turno vedo un giovane con un ciuffo nero sulla fronte seduto sul cornicione della finestra, con il mento appoggiato sul palmo della mano e il gomito al ginocchio, la gamba tirata su. Disinvolto e canzonatorio ascolta gli esami nell’elementarietà delle nozioni, in modo un po’ distaccato. Mi incuriosisce e chiedo chi sia. Mi dicono che è Giulio Giorello, allievo prediletto di Geymonat che ha appena vinto una cattedra, ed è dovuto andare in Sicilia per avere un’assegnazione. È qui per lavorare col professore. Spesso Geymonat lo interpella e lo invita a fare domande, ma lui cerca di glissare e continua a seguire con lo sguardo un po’ ironico e distante. Mi ha sempre incuriosito questo studioso, e nei decenni ho rinnovato la memoria di quel momento vedendo il suo nome sul giornale, una sua pubblicazione, un suo intervento su un tema di rilevanza collettiva. Finché qualche anno fa in occasione del I Congresso Nazionale di Ecobiopsicologia, una disciplina che si occupa in modo integrato di psicosomatica e psicoterapia, pensai a lui. D’accordo col comitato scientifico del congresso lo invitai a tenere una relazione. Dapprima cercò di declinare sorprendendomi coi numerosi impegni ancora in atto, ma anche dicendosi non adeguato a trattare il tema. Ci avrebbe pensato. Lo richiamai e, come al solito, la sua curiosità aveva avuto il sopravvento. Mi disse il titolo: “Il corpo di Dio”. Aveva fatto un salto quantico riuscendo a stupirci con un argomento decisamente originale e cavalcando il tema (“Il corpo in psicoterapia”) a lui estraneo. Iniziò così un contatto diretto che mi portò a parlare con lui più volte. La tecnologia non era il suo forte e dovetti andare a casa sua per l’abstract. Un secondo prima mi chiedeva qual era il titolo che mi aveva dato, un secondo dopo mi dettava un abstract dettagliato, puntuale, tutto già presente nella sua mente, interpunzione compresa. Nessuna correzione necessaria! Sembrava un disegnatore esperto che ha già in mente tutto il disegno e che, partendo da un dettaglio lo ricostruisce senza staccare la matita dal foglio. Purtroppo, non abbiamo potuto avere la sua revisione del testo della sua relazione per gli atti del congresso... L’ho sentito più volte durante il suo ricovero. La sua voce era sempre ferma, sicura, decisa, impossibile per lui identificarsi con la fragilità, rimaneva perfettamente lucido. L’ultima telefonata, qualche giorno prima delle dimissioni dall’ospedale, gli dissi che avevo visto un appello al Presidente della Repubblica effettuato da decine di personalità della cultura, che richiamava ai pericoli di una limitazione delle libertà, fra i firmatari compariva anche il suo nome. La lettera aperta si riferiva alle misure messe in atto in tempi di ‘lockdown’ e sottolineava di non ‘abbassare la guardia sui diritti inviolabili garantiti dalla Costituzione’. Lui mi rispose: “Si, sono sempre presente quando si tratta di difendere le libertà individuali!” Era a pochi giorni dalla morte e le sue parole sono stampate nella mia mente e nel mio cuore.

Grazie Giulio Giorello, grazie professore...

Sinossi: La straordinaria avventura del pensiero di Giulio Giorello, raccontata dalle voci e dalle testimonianze di chi lo ha incontrato e ne ha condiviso le appassionate esplorazioni tra filosofia, scienza e impegno civile.

Dr.ssa Alda Marini - Psicologa-psicoterapeuta, psicologa analista (CIPA, IAAP), esperta in psicosomatica (ANEB). È docente presso le scuole di psicoterapia dell’ANEB e del CIPA. Effettua attività di ricerca e divulgazione ed è autrice dei volumi: Sal o del sale della vita. Esplorazioni analitiche della materia e del simbolo (2021) e Corpo dematerializzato e corpo sottile. La psicoterapia on-line e il costellarsi dell’immaginario (2021). Lavora privatamente a Milano, dedicandosi alla terapia individuale con adolescenti e adulti, all’analisi di gruppo e alla terapia della coppia.

Dr.ssa Costanza Ratti - Laureata in psicologia, poi dottore di ricerca in antropologia ed epistemologia della complessità, si è specializzata in psicoterapia presso l’Istituto ANEB. Lavora come psicologa e psicoterapeuta presso Fondazione Esperia a Milano e collabora con l’Associazione ANEB. Ha pubblicato: Il sacrificio nell’Israele antico (2017) e “Le nozze delle Vergini (Mt 25,1-13). Corpo, psiche e spirito del femminile in una prospettiva ecobiopsicologica” (2020).