Intervista a Alberto Olivero
a cura di Luca Catanzaro*
scarica la versione pdf
Dovendo descrivere succintamente il mio curriculum vitae direi che sono ex di tutto.
Ex 1 nazionale di scacchi a 14 anni, ex 2 Dan di Dait?-Ry? Aikij?jutsu, ex attore teatrale con tournée mondiali specializzato nella Commedia dell'Arte, ex doppiatore e direttore di doppiaggio specializzato in quelli che si chiamavano Film D'Essai, ex speaker pubblicitario di note campagne nazionali, ex voce ufficiale di R101, ex protagonista di una marea di cartoni animati, videogiochi, documentari, reality; parallelamente ex Consulente Aziendale, Direttore Marketing e Amministratore. Adesso, da gravemente malato a tempo pieno, semplicemente SONO e testimonio la vita che mi scorre davanti con gioia e ringraziamento per chi mi dà retta.
Dopo aver fatto tanto teatro in giro per il mondo, soprattutto con la commedia dell’arte, il grande pubblico ti conosce per il doppiaggio di Junior, uno dei protagonisti del famosissimo cartone animato, Dragon Ball. Se non ricordo male risalirebbe a questa esperienza l’idea che il tuo lavoro dovesse coincidere con la ricerca della spiritualità. Mi racconti perché?
31 anni fa dopo altri 25 anni di ricerca (chi cerca è perché non ha, non possiede o ha smarrito qualcosa) mi è successa l'unica cosa sensata: sono entrato in crisi. Il direttore di doppiaggio, il compianto Maurizio Torresan, ha deciso che dovessi interpretare quel personaggio (un semidio) già allora ambito e conteso. Un personaggio che nasce malvagio, dunque paradossalmente essendo in crisi psicologica mal sopportavo doppiarlo, ma... sorpresa, diventa dopo una trasformazione catartica il più buono dei buoni, addirittura eroico. Poiché esiste sempre una corrispondenza fra l'attore e il ruolo che gli viene assegnato, personaggio che in questo caso ho vissuto direi sottopelle, fisicamente, da allora ho intenzionalmente usato il mio lavoro come metodo di ricerca spirituale.
Ti ho sentito più volte citare maestri che raccomandavano di “toccare il mondo moderatamente”. Potresti avvallare l’ipotesi che il mondo, oggi, sia toccato “moderatamente”, soprattutto alla luce degli eventi odierni riguardanti le ben note vicende politico-sanitarie?
Toccare il mondo moderatamente ci porta all’umiltà e a far tacere quella disgrazia di Egoismo che lo vorrebbe tutto per sè. Come già ricordato da Sant'Agostino il Male si impone facilmente come eccesso di Bene. Bene essere parsimoniosi ma avari... bene essere buoni educatori o buoni governanti ma crudeli... Le dittature si impongono perché procedono da buone intenzioni che esacerbate e imposte reiteratamente con violenza sempre maggiore ci fanno toccare il mondo con un senso di morte e distruzione...
“Siamo nani seduti sulle spalle di giganti”, sosteneva Bernardo di Chartres, al quale rispondeva Bacone che fosse una fortuna perché dall’alto delle spalle dei giganti si poteva vedere ancora più in là. Quale delle due affermazioni è quella corretta? Sulle spalle di quali giganti, ammesso che questa possa essere l’affermazione corretta, saremmo seduti? Chi sono i giganti?
Per me i giganti sono i grandi maestri spirituali dell’umanità rispetto alle loro culture di riferimento che avrebbero consigliato di scendere dalle spalle di chicchessia. Purtroppo a scuola si insegna che il tal condottiero ne ha passati 10.000 a fil di spada, l'altro li ha gasati e sciolti, l'altro ancora li ha rinchiusi nei gulag andandoli a trovare per godersi il loro disfacimento e poi ci lamentiamo se dopo questo inno alla sopraffazione dei ragazzi procedono sereni con atti di bullismo. Mondo materialista, insegnamenti materialisti.
Se prendiamo per vera l’affermazione del fisico Emilio del Giudice secondo cui la biologia sottostà a due leggi imprescindibili, coerenza e risonanza, come giudichi un sistema, del Giudice lo definiva intrinsecamente malato, che fino a pochi giorni prima di questa info/pandemia era sostanzialmente fondato sulla competizione e ora è fondato sul distanziamento e sulla carcerazione, peraltro in assenza di reato? Aggiungo: come considerare la imposizione di un paradigma disarticolante e centrifugo mentre tutto il nostro essere, tutta la nostra storia e tutto il nostro mondo interiore e biologico richiamano all’unità coerente?
Oggi il cuore si rifiuta di pompare sangue per il cervello, gli dà fastidio perché i troppi pensieri interferiscono con la sua pressione e poi quell'accordo, certificato con un trattato internazionale dei polmoni con cervello e reni, non gli è mai andato giù. Moriremmo in pochi secondi. Assurdo? Beh così funzioniamo a livello di Nazioni e così, infarcite di livore e competizione, vengono dettate le regole economiche del perfetto manager moderno... la pseudoconnessione di Internet non è vera Connessione, accettazione del diverso, somma positiva di culture. Infatti è arrivata la censura, l'utilizzo di internet (emblema della Connessione senza frontiere) di fazioni che guerreggiano aspramente fra loro. La storia odierna spero vivamente non venga riscritta in futuro da chi la impone oggi. Un esempio su tutti il divieto di fare autopsie...
È diffusa ormai l’idea che la nuda vita biologica, come sostiene Giorgio Agamben, sia il bene supremo da salvare. Un essere umano considerato alla stregua di un vegetale se non addirittura di un sasso bagnato dalle onde del mare, la riduzione a mera sopravvivenza. Possiamo ancora considerare vita il sopravvivere a qualunque costo?
Bio Logos studio della vita, dunque qualunque orrendo esperimento è giustificabile? Nel 2008 per una conferenza organizzata dall’Università di Firenze ho coniato il termine Biovitalismo per uno studio biologico che non prescinda da considerazioni etiche e difenda la vita non la studi solamente. I miei genitori avevano dei geni in un certo modo e prima di loro i nonni e ancora e ancora. Quanti miliardi di anni andremo indietro per giustificare la nuda vita biologica? Fare un ragionamento solo sul piano della materia è folle e "Penso, dunque sono" lo è parimenti. Crea l'illusione che il nostro pensiero possa controllare e dominare tutto. L'ex gran maestro della massoneria Di Bernardo che invoca in una intervista di presentazione della sua ultima fatica letteraria "il uno dio che governerà con l'ausilio della Intelligenza Artificiale e con l'uso dell'Ingegneria genetica" preconizzando un mondo davvero orrendo. Sono, dunque penso. Gettando via dalla nostra vita ogni condizionamento i migliori di noi sono arrivati al Sè, all'Anima, all'Essere. Il pensiero logico non è che un elemento del nostro esistere e crea molto facilmente i mostri della ragione.
Il nostro intero essere è una comunità, una pluralità di vite viventi (batteri, virus, organi ecc.) , un mondo di relazione rispettoso ciascuno del suo compito. Quanto abbiamo da imparare dal “nostro essere” ad onta di noi stessi, ad onta di ciò che pensiamo? Come considerare l’imposizione del distanziamento alla luce della nostra comunità vivente?
Intanto pensiamo di vivere e potremmo anche essere vissuti. Il nostro corpo è 10 alla 11 cellule e 10 alla 13 batteri, quindi anche per la Scienza nel nostro corpo alberga altro da noi. Il nostro Essere È, dunque non sembrerebbe esserci altro da imparare per chi ci entra in contatto. Piuttosto, dato che pensiamo sempre ad un Fare che deve essere ricondotto ad una logica protocollabile, volutamente ci perdiamo una miriade di aspetti sottili del nostro esistere. Il distanziamento sociale è una totale aberrazione, basti pensare al Cardinale Borromeo miracolosamente intoccato in mezzo ad una peste bubbonica di Manzoniana memoria in cui "non c'era famiglia che non avesse un defunto da piangere" oppure a Madre Teresa che viveva fra i lebbrosi. Adesso li avrebbero isolati e se vi ammazzate in fretta ci fate anche un favore che siete in troppi. Addio cuore, rispetto, pietà per gli altri esseri. Ma se... dovessimo vivere in un Campo Unificato in cui la sofferenza del mio fratello o sorella genererà la mia?
Per tornare al tuo lavoro. Spesso il cinema, su ispirazione di grandi romanzi distopici dei primi del Novecento, ha svolto una funzione profetica moderna; mi riferisco a film come Essi Vivono di John Carpenter, in cui il protagonista indossando un paio di occhiali disvela una realtà opposta a quella che vede ad occhio nudo, oppure Brazil di Terry Gilliam. Tu hai magistralmente diretto Holy Motors di Leo Carax, uno dei lavori più belli in linea coi film appena citati. In quale modo un cinema “impegnato”, se ne vede sempre meno, se non in funzione di organizzare il dissenso entro i limiti imposti del politicamente corretto, ha tentato di svelare la maschera del “Re del Mondo” per citare René Guenon, oltre che il maestro Battiato?
Quando ho visto Brazil al cinema ridevo pensando: “non succederà mai”. Avevo torto. Il cinema impegnato in Italia è stato particolarmente soffocato sia politicamente sia commercialmente. Ad esempio ho diretto e doppiato Séraphine di Provost (7 premi Cesar a Cannes) che in Francia è uscito in 900 copie ed è stato per 6 mesi campione di incassi con trasmissioni televisive in prima serata che ne discutevano i contenuti. Italia: uscito in 70 copie, recensioni ottime ma il pubblico (non è vero) "vuole altro". Ho spesso dubitato che fossimo sottoposti, noi che abbiamo dato il 70% delle opere d'arte del mondo al mondo, ad un esperimento di distruzione sociale.
Per tornare al politicamente corretto, nell’ambito dello spettacolo e dell’arte in generale, sostengo da tempo che siamo afflitti da un bene incurabile, mi riferisco all’onda iconoclasta che ha messo all’indice cartoni animati come Dumbo, gli Aristogatti o film come Via col vento, e più recentemente la proposta dell’Università di Oxford di considerare Mozart e Beethoven suprematisti bianchi, oppure la Divina Commedia come discriminatoria. Mentre a Roma chiude lo storico cinema Azzurro Scipioni, sulle cui porte si possono trovare le firme e i pensieri di Moravia ed Evtušenko. È un rogo dei libri 2.0? Cosa ne pensi? Perché un tale odio nei confronti dell’arte da parte di molti che consideravano iconoclasti i Talebani?
Sindrome di Stendhal per alcuni, per altri ignoranza nel non saperle collocare storicamente e tanti altri motivi ma il pericolo è più grande. Si sta diffondendo un pensiero unico sostenuto da autoproclamatisi solerti difensori del verbo che si definiscono aprioristicamente Buoni. Questi solerti stanno aspettando avidamente l’uno dio che a taluni evoca la figura dell'anticristo che è già oggi definibile (non giudico, osservo): 58 sessi, religione unica indifferenziata, tecnocontrollo biometrico biosanitario asfissiante, privo di Famiglia, privo di cuore e sentimenti definito solo a parole sempre Buono, sempre calmo, sempre giusto. Un dio protocollato e protocollare. Sotto di lui un verminaio di burocrati o miliardari pazzi che strapperanno privilegi e che si faranno una perpetua guerra. E sotto ancora un popolo schiavo privato chimicamente e geneticamente di pensieri ed emozioni. Se vi piace questo futuro vi basta aspettare senza continuare a prendere posizione.
Il politicamente corretto, un arma silenziosa e segreta, di orwelliana memoria, riguarda anche la neolingua che vuole la missione di pace invece della guerra, le riforme al posto della compressione dei diritti sociali, democrazia invece di oligarchia, isolamento sociale diventa distanziamento, il non allineato complottista o negazionista, il portatore sano diventa asintomatico. In tempi recenti personaggi come Aldous Huxley e teorie come la finestra di Overton ci avevano avvertiti. Quali sono i meccanismi per cui l’essere umano ricade sempre negli stessi errori? Perché l’attore, inteso nel senso pieno della parola di colui che si fa mediatore tra il pensiero e il suono, tra l’emozione e il gesto, tra il segreto dell’emo-zione e l’inverarsi dell’azione, potrebbe avere in sè i codici innati per decriptare i meccanismi sotterranei? Possono davvero tutti gli attori dirsi attori?
L'esercizio ossessivo dei protocolli obbliga gli umani ad essere attori. Stretto in una morsa logica asfissiante priva di cuore l'umano fa il suo mestiere, tenta di umanizzare. Ecco che Giovenale scriveva delle Leggi: "Chi controlla il controllore?" e valutiamo questo dubbio rispetto allo spettacolo che la Magistratura da di sè in questi giorni. Non è che se chiamo una prostituta corpivendola, o con buonismo, operatrice sanitaria di sollievo temporaneo ne cambio la linea di azione. Pensavo fosse voluto come tentativo di moralizzazione a partire dalla definizione, fino a che mi sono reso conto del Pensiero Unico: ti faccio la guerra e ti ammazzo lo stesso (con maggiore precisione perché essendo buono ho le bombe intelligenti) ma devi essere contento perché ti porto la pace... dei sensi. Tra l'altro si parla sempre di politicamente corretto e "poiché la Democrazia non sarà in grado di rispondere alle esigenze di un governo mondiale" (intervista citata sopra) provvederà una dittatura mondiale. Chiunque abbia letto Repubblica di Platone sa che al mondo non si sono mai viste delle vere Democrazie , si sono definite così perché' fa elegante, fa buono, come si dice adesso, ma abbiamo sempre sperimentato delle Oligarchie, altrimenti che bisogno avremmo di parlare di massonerie, poteri forti, deep state ecc. È ovvio che se si inceppa il meccanismo Oligarchico si scivola facilmente nella Dittatura
Religione e spiritualità. Ho la convinzione che il senso del sacro si sia smarrito, che le religioni, quasi tutte le tradizioni religiose, siano state svuotate dall’interno, che il trascendente sia stato compresso da uno scudo apposto al cielo e che il senso del mistico non debba più esistere nella falsa idea che la vita sia solo un corpo che respira, che mangia, un corpo che sopravvive a se stesso.
Il senso del Sacro, il Mito sono nella nostra natura. Viviamo momentaneamente nell'illusione che tutto sia solo materia o alla peggio materia non capita o codificata. Auguri! Il parallelismo con i pensieri di chi decise di costruire la Torre di Babele (cercando di giungere alla casa del Creatore) è facile. Ogni tanto torniamo a rivedere le Stelle, sono tante, lontane, irraggiungibili. Riuscirete a farle vostre tutte prima di morire? Scommetto di no.
L’uomo non crede più in nulla. Anzi crede in un neo culto, quello della scienza. Presuppone un nuovo dogma che abbia un carattere di verità assoluta. È singolare vedere come i censori del trascendente, i paladini del modernismo, considerare coloro che problematizzano, che argomentano, che si pongono domande, punibili per apostasia o eresia. Sembrano realizzarsi le atmosfere de Il racconto dell’anticristo di Solov'ëv: “Il nuovo padrone della terra era anzitutto un filantropo, pieno di compassione e non solo amico degli uomini, ma anche amico degli animali. Personalmente era vegetariano, proibì la vivisezione e sottopose i mattatoi a una severa sorveglianza”. La bontà del male, in altre parole: “...Vengono come Agnelli ma dentro sono lupi rapaci” (Matteo 7:15)
Per prendere il potere ti dico tutto quello che vuoi sentire e così mi consideri buono. Appena preso il potere faccio ciò che voglio. Mors tua vita mea. Sembrano ragionamenti di successo perfetti e per un po' di anni ti possono convincere di essere quello che hai finto di essere. Poi l'impermanenza o un altro più "buono" di te prenderà il tuo posto. Il mondo ideale è quello in cui, se non per un gesto d'amore, nessuno voglia la responsabilità di comandare gli altri. Una volta che questo onesto si trovi a dover decidere per il bene collettivo dovrà fare appello alla parte migliore di sè, al cuore oltre che all'intelletto, avrà bisogno di intuizioni costanti per affrontare responsabilità che fanno tremare i polsi e sentendo la dura responsabilità del comando, che sempre è anche scontentarne alcuni, gli tremeranno i polsi e amerà pensare che dietro le sue intuizioni ci sia un di più che lo guida. Religione Re Ligo Ri Legare. Allora perché' dividono?
È solo una mia impressione o da molti anni, per l’educazione dell’essere umano, dell’uomo consumatore, non si sente più parlare di virtù? Chi parla di virtù è visto alla stregua di un ingenuo o peggio uno sciocco avvezzo alle cose inutili.
Personalmente lo spettacolo della Virtù mi dà gioia
L’ipertrofia della mente, l’enfasi del ragionare a scapito del discernere, l’accoglimento di categorie dettate dall’ultimo studio dei più brillanti pensatori, “pensatori pensosi” (come direbbe Ferlinghetti), sulla cui definitiva scoperta accapigliarsi alla ricerca dell’ultima teoria, che poi è sempre la penultima o la terzultima, mentre qualcosa o qualcuno osserva da lontano e ride dei nostri penultimi definitivi indefiniti affanni.
Dalla tua domanda si evince la caratteristica prima della Scienza, il dubbio continuo e la tensione verso una Conoscenza che procede all'Infinito. Come può essere dunque la giustificazione di un pensiero unico fisso e immutabile? Può essere utilizzata, la Scienza, come tecnicismo coercitivo ma è già viziata da un inaridimento per irrorare il quale si infrangono tutte le barriere etiche conosciute.
Qualcuno un giorno ti disse: “conosci il Vangelo?” Cosa rispondesti?
Dopo che la domanda mi fu posta 3 volte dissi timidamente, data la grandezza del mio interlocutore, che l'avevo letto più volte. Letto ma non capito. D’altronde che il Vangelo sia la compiutezza più che perfetta della Torah l'hanno capito in pochi negli ultimi 2 millenni.
Si ciancia, come amava dire Vittorio Gassman poetando su Eduardo, di cose di cui non si è fatta alcuna esperienza personale, per personale intendo patita sulla propria pelle, sulla propria carne. È corretto pensare che si possa parlare non di ciò che si è studiato, o letto, ma di ciò che si è sperimentato?
Mah, in quest'epoca parlano tutti di tutto... anche le tue domande che mi hanno dato la possibilità di esprimermi a largo spettro non sono solo centrate sul lavoro che ho fatto per tanti anni. Però dobbiamo avere la voglia di discernere fra le ciance e come dei cercatori d'oro nel fiume scovare le pepite
Krishna disse ad Arjuna, nella Gita: “desideri un grande esercito o desideri me?” Secondo te cosa risponderebbe l’homus pandemicus?
Ha già scelto un Generale il cui esercito è protetto da un Imperatore della Finanza e Benedetto da un Papa Vicario. Pare non ci sia spazio per la trascendenza in tutto questo strabiliante potere materiale. Ricordo che Gesù disse: quando ritornerò troverò ancora la Fede sulla Terra?
Che fare quando la casa brucia mentre la maggioranza pare intenta a preparare l’aperitivo? Per dirla con Chomsky:” le persone non solo non sanno cosa succede nel mondo ma nemmeno sanno di non saperlo!” Cosa dovrebbe succedere fuori ma soprattutto dentro di noi?
Ognuno di noi deve adempiere al meglio, in coscienza, in Verità, Amore, Gioia e Virtù i propri compiti giornalieri. Quali essi siano. L'azione quotidiana impeccabile gli donerà una consapevolezza più luminosa. Sarà il migliore aperitivo della nostra vita.
«E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, e i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi»
Sant’Agostino
Link di riferimento
Olivero A., sito web http://www.albertoolivero.it/interviste.htm
*Luca Catanzaro - Attore, diplomato Accademia de Filodrammatici di Milano. Speaker pubblicitario dei più noti marchi nazionali e internazionali. Doppiatore. Counselor ad indirizzo ecobiopsicologico.