La dottrina del corpo sottile nella tradizione occidentale

La dottrina del corpo sottile nella tradizione occidentale
George Robert Stow Mead
A cura di Dr.ssa Naike Michelon*

“Il sangue non è l’anima o la vita “come qualcuno crede.
Il sangue è il veicolo dello spirito,
ed è proprio lo spirito che condiziona la ‘creatura vivente’”.

George Robert Stow Mead (1863-1933) è stato uno storico inglese, scrittore, editore, traduttore, membro illustre della Theosophical Society nonché studioso accademico di testi gnostici della tarda antichità.
Scrive un testo che è unico per la chiarezza con la quale racconta cosa si intenda per corpo sottile nella tradizione occidentale. La descrizione emerge attraverso un percorso guidato fra le fonti antiche gnostiche, greche e neoplatoniche, che tesse, nel contempo, una trama di autori dai quali poter attingere ulteriori approfondimenti.
Prendendo fin da subito distanza da una visione meccanicista della scienza, sottolinea che, per conoscere e studiare l’uomo, è necessario riconoscere come le attività fisiche, biologiche e psicologiche siano intimamente fuse e che anima, spirito e corpo dialogano fra loro ed hanno precise caratteristiche e connessioni.
L’autore dedica uno spazio a ciascun aspetto del veicolo sottile che, per gli antichi, “qualunque fossero i mutamenti di cui era suscettibile, era fondamentalmente uno” (p.35).
In particolare parlerà di corpo-spirito, come veicolo sottile dell’anima che, nel suo aspetto inferiore è spirito (pneûma) o corpo spirituale (sôma pneumatikón); di corpo radioso come parte relativa all’incarnazione dell’anima nella sua purezza e celestialità luciforme, o organon di luce; ed infine di corpo di resurrezione.
L’accuratezza della trama tessuta dall’autore evidenzia il riconoscimento delle qualità del corpo sottile, differenziandolo dall’anima e dallo spirito, ponendo il corpo immateriale come organo del senso unitario (p.51) che va esplorato per essere liberato dai turbamenti dell’esistenza, al fine di riavvicinare l’anima alla sua nobiltà originaria, dove è possibile trovare la verità: L’uomo nella sua interezza deve comprendere il corporeo, come pure lo psichico, il mentale e lo spirituale (p. 94), effettuando una vera e propria trasformazione sostanziale e morale al tempo stesso (97).
Il coro di voci identificato dal minuzioso lavoro dell’autore, se meditato e approfondito, permette di affacciarsi con maggiore consapevolezza alla comprensione di quel campo unitario che rimanda costantemente dall’anima dell’Uomo all’Anima Mundi e viceversa, fornendo una possibile visione chiarificatrice di quell’invisibile che è il Corpo Sottile. Attraverso le parole stesse dei neoplatonici e degli gnostici ci riporta, con ordine, all’antico splendore Egizio. Affrontare infatti la natura di questi i passaggi di distillazione richiede l’avvicinarsi alla conoscenza dei riti più segreti come quello dei Mithriaca, i quali riconducevano il corpo di resurrezione al “corpo perfetto’ che era fondamentalmente quintessenziale, per mezzo del quale è possibile operare la rinascita dell’immortalità.

Sinossi

Che cosa si intende per corpo sottile? In che modo si differenzia dall’anima? Quali sono le sue caratteristiche e funzioni? In quale relazione è col corpo fisico? «La dottrina del corpo sottile nella tradizione occidentale» è un saggio che accompagna il lettore attraverso una selezione di fonti che trattano il tema del corpo sottile, attingendo dagli antichi greci, ai neo-platonici, alla tradizione gnostica. Il corpo-spirito, il corpo radioso ed il corpo di resurrezione assumono così una veste che permette di poter una riflessione  attuale

George Robert Stow Mead, La dottrina del corpo sottile nella tradizione occidentale, Gibli Edizioni, 2015 - Titolo originale: The doctrine of subtle body in western tradition.

*Dr.ssa Naike Michelon - Psicologa e psicoterapeuta, Docente Responsabile dell’Insegnamento di Tecniche di terapia ecobiopsicologica presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB. Terapeuta EMDR