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La fede e lo scheletro. Aspetti ecobiopsicologici nella pratica del parkour

MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica
Numero XXIII - Dicembre 2023 - Anno XIII

La fede e lo scheletro. Aspetti ecobiopsicologici nella pratica del parkour
di Giovanni Molinari

>>> Leggi l’articolo completo qui pp. 98-105 <<<

«Vinz, la conosci la storia del tizio che cade da un palazzo di cinquanta piani?
E a ogni piano per farsi coraggio si ripete: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene»
«La conosco si, ma non c’era un rabbino?»
«Sembriamo noi nello sprofondo dove siamo: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene.
Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio»

Questo è uno dei dialoghi tra Vincent e Hubert, estratto dal film L’odio (1995) e introduce l’argomento dell’articolo: il parkour, una disciplina nata nella Francia periferica degli anni ’80 ad opera di un gruppo multiculturale di ragazzi francesi, immersi nello sprofondo delle banlieues. Si tratta di una disciplina che include cadute ed atterraggi ed elementi di fede.
L’obiettivo dell’articolo è sviscerare gli aspetti simbolici legati alla pratica del parkour. In particolar modo verrà connessa la fede, a livello di dimensione ultravioletta, presente all’interno della disciplina con la dimensione infrarossa dello scheletro. Verrà inoltre approfondito il tema del gioco come atto creativo. Si cercherà anche di individuare quali siano le ragioni che spingono le persone a praticare tale disciplina sportiva, in una società contemporanea sempre più priva di “rabbini”, come il dialogo dell’incipit, e pertanto sempre più bisognosa di cercare altrove degli aspetti fideistici.

AUTORE: Giovanni Molinari – psicologo clinico e sportivo e psicoterapeuta in formazione presso l’Istituto ANEB, lavora presso ATS dell’Insubria.