La fisica dell'anima. Riflessioni ecobiopsicologiche in psicologia
Diego Frigoli
a cura di Dr.ssa Lucia Carluccio*
Recensione pubblicata in Psychofenia - Volume XX, Issue 35-36 (2017)
Con Freud la coscienza è stata investita dalla cultura del “significato nascosto” dietro ad ogni azione della vita psichica, mentre con Jung la personalità, oltre ad essere retrospettiva e con un atteggiamento casuale, è anche teleologica e dunque con un atteggiamento finalistico.
Secondo Jung uno dei sistemi fondamentali della personalità è l’inconscio collettivo con i suoi archetipi: molte polemiche ha provocato la nascita della psicologia del profondo e a distanza di cinquant’anni dalla morte di Jung molti dei suoi fondamenti teorici si identificano con gli studi della meccanica quantistica.
Il volume di Diego Frigoli, psichiatra, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale di Ecobiopsicologia, permette al lettore di inoltrarsi nella straordinaria conoscenza dell’uomo attraverso l’unione di diverse discipline quali la biologia, la psicologia e le neuroscienze. Egli mette in risalto come la pratica della psicoterapia possa avere un nuovo approccio tenendo conto del fatto che le particelle elementari della materia e della coscienza sono unite tra loro da un unico meccanismo ben rappresentato dal concetto di “entanglement”.
Sin dal primo capitolo, con efficacia e originalità, viene presentata la sfida del futuro: svelare le relazioni tra inconscio personale, inconscio collettivo e coscienza, i quali non operano in maniera isolata, ma sono in continua relazione. Il fine è arrivare alla costruzione della nostra vita psichica nella sua interezza e complessità. Frigoli dimostra come il DNA non trasmette all’individuo un destino che non può essere modificato, ma risente di tutte le esperienze che andrà a vivere. Sul piano neurobiologico l’assetto neuronale del sistema – cervello è in continua modulazione e le componenti genetiche sono di continuo attivate attraverso il dialogo con l’ambiente. È sorprendente come Frigoli spieghi gli archetipi e l’inconscio collettivo di Jung sotto una nuova luce: quella della fisica quantistica. In questo modo gli archetipi appartengono all’ordine involutivo di Bohm, in quanto strutture dinamiche inosservabili, mentre le immagini archetipiche che troviamo nei sogni appartengono all’ordine evolutivo. Tutto ciò che esiste, che prende forma intorno a noi e che noi stessi siamo è regolato da quella energia intelligente che è l’ordine implicato.
L’idea più originale di Frigoli è descrivere la realtà come un gigantesco ologramma in cui il piccolo contiene sempre il grande; esiste una mente al di là dello spazio e del tempo che emana innumerevoli frequenze decodificate poi dal nostro cervello il quale si comporta come un ologramma. La mente non è più incarnata nel corpo, ma incarnata nel mondo e perché esista una mente non deve esistere per forza un cervello. Il lettore si addentra in una visione nuova e affascinante della vita e del suo senso.
L’intreccio (entanglement) è la parola chiave di questo libro: tutto l’universo è intrecciato con se stesso e tutte le particelle di cui è fatta la materia sono in contatto tra loro, così come lo erano ancor prima del Big Bang, quando ancora il tempo e lo spazio non esistevano. A metà del libro si spiega in che modo scientificamente si arrivi ormai a spiegare come la psiche dell’uomo si estenda al di là del corpo ed interagisca con tutto il mondo, sino a raggiungere le più lontane galassie.
Con uno stile unico e coerente, Frigoli indaga il campo ecobiopsicologico proponendo un nuovo approccio alla psicoterapia attraverso una concezione olistica della realtà. Quando esiste un mondo reale? Quando la nostra coscienza seleziona uno dei mondi paralleli. La realtà come tale non esiste, ma è l’osservatore a crearla. Esiste il mondo delle idee pure e non tutti possono accedervi: solo i matematici, i fisici teorici e i creativi.
Il libro illumina ulteriormente il lettore attraverso l’esperienza di “luce” nell’ultimo capitolo. La nostra anima ha uno spirito capace di creare immagini che si aprono alla lettura della natura accedendo all’anima del mondo.
Diego Frigoli, La fisica dell'anima. Riflessioni ecobiopsicologiche in psicologia, Editore Persiani, Bologna, 2013
Sinossi
Le recenti acquisizioni della fisica quantistica, con il concetto di entanglement, secondo il quale un unico meccanismo fisico-sincronico sembra unire tra loro tutti i fenomeni, dalle particelle elementari della materia alla coscienza, rendendoli partecipi di una sola realtà olografica, stanno aprendo un nuovo approccio di studio alla coscienza, con effetti sconvolgenti per quanto riguarda la pratica della psicoterapia e della medicina. L’approccio ecobiopsicologico, aderendo a questa idea che i fenomeni mentali abbiano un’ origine extra cerebrale, pone al centro della propria riflessione il metodo analogico simbolico delle immagini, come scoperta del linguaggio degli archetipi. Queste immagini sono in grado di unificare gli sviluppi recenti della relazione fra il corpo e la mente, proprie delle acquisizioni della psicoanalisi e della psicologia analitica junghiana, nonché delle neuroscienze, della biologia, della cultura e della natura. L’esperienza delle immagini così evocate, apre una prospettiva concreta e fruibile a tutti i livelli della dimensione umana, permettendo nel campo psicoterapico di trasformare l’ approccio e la cura del paziente nella direzione olistica dell’individuazione.
*Dr.ssa Lucia Carluccio - Laureata in lettere moderne con Laurea Specialistica in Linguistica è docente di Lettere e autrice di varie pubblicazioni fra le quali si ricorda il romanzo “Il Cigno e la Ballerina” vincitore della seconda edizione del Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore.