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La profezia della curandera Hernán Huarache Mamani

La profezia della curandera
Hernán Huarache Mamani

a cura di Dr.ssa Naike Michelon

«La donna è un’immensa varietà di incanti»

La forza della narrazione di Mamani si respira attraverso un sussurro che ti avvolge e ti conduce ad essere lì in quella stanza assieme a Kantu. Ad ascoltare la sua storia, il suo amore per Juan ed il desiderio di conquistarlo, di sposarlo e di renderlo il suo uomo per sempre.
Nel contempo, ti ritrovi a rovistare nelle parcelle che hai pagato per amore, col desiderio di poter intraprendere anche tu quello stesso viaggio, nella convinzione che non è mai troppo tardi per metterti in cammino.
Nonostante ti sembra già di sapere che «L’amore è qualcosa di fondamentale, l’unica ragione di vita» (p. 41), le pagine continuano a scorrere, come se stessi ascoltando un canto lontano che ti guida. La storia sembra quasi scontata, ma nella sua lentezza iniziale domanda al lettore la pazienza di addentrarsi nei percorsi e nei profumi della terra degli Inca. Quel Perù dove la tradizione permea ancora i vestiti moderni e le Ande sembrano tenere al riparo i segreti dell’Anima del Mondo. Nella trama emerge la sagoma emotiva della giovane Kantu, prigioniera per lungo tempo dall’immagine di un amore acerbo, coperto dall’illusione dei bisogni: «Lei lo amava, lui le voleva bene. E amare e volere bene non sono affatto la stessa cosa.» (p. 52).
Si addentra Mamani, nelle sentenze profetiche che la protagonista continua a domandare al curandero Anselmo. E nell’addentrarvisi, sembra una voce che nell’ombra la induce a riflettere e a mettersi in gioco non solo esplorando la forza del proprio sentimento d’amore, ma soprattutto a porre lo sguardo sui segnali di realtà dell’amato, verificando come le parole dette valgono poco se non sono seguiti da fatti concreti.
Nel contempo comincia a sussurrare, anche al lettore, l’esistenza di un’altra verità difficile da cogliere, che riguarda sempre l’amore, ma che lascia intuire la natura di una forza dalle qualità differenti, che richiede un salto di difficile accesso. Implica il rischio che si corre percorrendo le strade di un viaggio concreto, fatto di incertezza, di inaspettato, un cambio di visione come premessa ad insegnamenti che richiedono il sacrificio di parti intere della propria vita. Una partita in cui il prezzo d’entrata al tavolo da gioco è l’essere disposti a conoscersi, a guardarsi dentro e a sfidare le proprie paure.
Addentrarsi in questo viaggio implica una scelta consapevole, unico modo per ingraziarsi il soccorrevole aiuto della Pachamama.
Quando questo accade, quando assumiamo su di noi la scelta del nostro destino, guidati dal cuore, si manifesta un cambio di ritmo. Mamani tesse la trama affinché gli incontri di Kantu coi maestri, siano anche per il lettore un esercizio di paziente attesa, sostenuta dalla medesima intenzione che la protagonista deve tenere accesa dentro di sé: se vuoi che il maestro arrivi, chiamalo, desideralo, attiralo a tè, fa che ti scelga.
Questo accade con Condori, colui che prepara ed addestra la giovane Kantu aiutandola a chiarirsi che «Era nata donna per insegnare ad amare, destinata a diventare una maestra della vita e dell’amore.» (p. 143).
E accade in un modo assai simile con Mama Maru che l’aiuterà a cogliere l’importanza di capire lo straordinario potere della donna, il potere del serpente, come poterlo gestire per metterlo al servizio dell’esistenza propria e di altri.
Tutto ciò che accade fra la prima e l’ultima pagina di questa storia, si adombra, qui, di quel mistero che preserva le parole magiche, i riti e le pratiche mutuate da una coscienza antica come il tempo e preservate in questo libro, il cui scopo e suggerire un percorso concreto per il femminile e per il maschile che vogliono meglio conoscere come «Il vero amore esiste solo nel momento in cui due esseri capiscono che l’Amore è dedizione, esperienza, conoscenza» (p. 344).

Sinossi
Attraverso il viaggio di Kantu, Mamani recupera l’antico sapere che conduce alla scoperta della forza assopita nel corpo della donna. La scoperta del senso del vero Amore richiede di integrare nell’esperienza dell’esistenza della donna la forza del serpente, l’energia primordiale sedimentata nella sessualità intesa come espressione della forza cosmica. Attraverso un duro addestramento fatto di esercizi, di pratiche e del sacrificio di esplorarsi nelle parti più profonde, toccando con mano le proprie paure, è possibile riconnettersi alle forze di natura per poter integrare ciò che rende il corpo della donna un tempio sacro, attraverso il quale potersi incamminare nella vita con una coscienza rinnovata e connessa al Grande Spirito della Pachamama.

Hernán Huarache Mamani, La profezia della curandera, Piemme Edizioni, 2001- Titolo originale: Kantu. El Poder de la Mujer (2000)

*Dr.ssa Naike Michelon - Psicologa e psicoterapeuta, Docente Responsabile dell’Insegnamento di Tecniche di terapia ecobiopsicologica presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB. Terapeuta EMDR