Coronavirus, in Ue 30% psicoterapie online, da ora crescita italia
Roma, 17 mar. - Se in Europa il 30% delle psicoterapie viene fatto a distanza, in Italia questo modello di supporto mediato dalla tecnologia non sembra ancora aver preso piede.
Tuttavia, considerando che il 74% degli italiani usa lo smartphone e viste le recenti limitazioni di movimento e contatto dettate dal governo per contrastare l'emergenza Coronavirus, non sara' difficile immaginare un loro incremento nelle prossime settimane anche nel Belpaese.
A chiarire, tuttavia, alla Dire il dubbio sulla effettiva efficacia terapeutica delle prestazioni psicologiche su internet e' Alda Marini, psicologa analista junghiana del Centro italiano di psicologia analitica ed esponente dell'Associazione nazionale di ecobiopsicologia (Aneb), che sul tema aveva gia' promosso lo scorso 25 gennaio il corso di formazione e aggiornamento 'Psicoterapia online: una nuova frontiera?'.
Con quali caratteristiche si puo' attivare il campo relazionale a distanza? "La mancanza del corpo fisico, che apparentemente ci porta fuori dal campo, ci costringe ad attivarlo su un altro piano: il piano dell'immaginario.
L'immaginario su cui tanto ha lavorato Jung e' l'elemento centrale nella psicologia analitica- spiega Marini- ad esso si attribuisce una funzione determinante nel lavoro terapeutico e cosi' anche alla creativita', che ne e' l'attivita' produttrice. Le immagini non sono raffigurazioni ottiche, se ci limitassimo a questo una psicoterapia condotta in limitazione della sensorialita' sarebbe inefficace. I nostri sensi e' all'interno che si rivolgono ed e' li' che trovano il loro materiale a cui restituiscono senso. Difatti- continua la psicoanalista Aneb- le immagini dell'inconscio sono autorappresentazioni di processi vitali psichici, che attraverso l'immaginazione possono venire liberati".
Come ricorda Diego Frigoli, presidente e fondatore dell'Aneb, nonche' ideatore del pensiero ecobiopsicologico, "ogni terapia e' innanzitutto un fatto relazionale tra due persone. Quindi vi e' una comunicazione sul piano dell'Io, ma pure tra gli inconsci che altrettanto si stanno parlando nella relazione, e pure fra i corpi in stretta connessione con i sistemi inconsci". Se, allora, l'archetipo pervade il tutto, dallo psichico al materiale, "attraverso l'immaginario posso raggiungere anche la materia, il corpo, ed entrare in profondita' nei processi che hanno generato la malattia. La connessione fra psiche e corpo- chiarisce Marini- si realizza proprio nella dimensione dell'immaginario".
Per Jung, precisa la psicoanalista dell'Aneb, "le fantasie sono naturali manifestazioni della vita dell'inconscio, ma l'inconscio e' l'anima stessa di ogni autonomo complesso di funzioni corporee, quindi la connessione fra immaginario e corpo si avvicina e diventa sempre piu' evidente. A questo punto si comincia ad intravedere come durante una seduta- aggiunge la psicoanalista ecobiopsicologica- pur in assenza del corpo del nostro paziente, possiamo interagire efficacemente muovendoci nel luogo dell'immaginario che si fonda sul senso stesso della vita". L'immaginario si manifesta nei sogni, nelle fantasie del paziente, ma anche nelle immagini che compaiono in seduta, nell'analogia contenuta in un sintomo organico ad esempio. Questo permette di originare, quindi, un impatto trasformativo attivando un immaginario creativo tanto nel paziente quanto nel terapeuta. "Allora ecco che anche in una terapia mediata da un mezzo tecnologico, se ci si sintonizza con l'area dell'immaginario del paziente- conclude Marini- si puo' superare la distanza fisica e recuperare in se' la sostanza assente costellando il campo relazionale".
Attenzione, pero', per funzionare la psicoterapia online deve seguire delle regole di condotta. Durante le sedute a distanza bisogna rispettare gli orari, stabilire un luogo dedicato di pari dignita' dello studio, presentare un abbigliamento adeguato (ad esempio non fare la seduta a letto e in pigiama). Anche il terapeuta deve ricordare il contesto e non tenere la porta aperta o consultare il cellulare, mettendolo fuori dalla portata dell'occhio limitato del computer.
Tratto da: https://www.dire.it/newsletter/psicologia/anno/2020/marzo/17/?news=14