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Pillole di Simboli: la Mela

Pillole di Simboli: la Mela

Uno dei cibi spesso citati nelle fiabe, nelle leggende e nei miti è la mela. Potremmo ricordare la celebre mela avvelenata di Biancaneve, la mela del giardino dell'Eden colta da Eva, la mela della Discordia assegnata da Paride ad Afrodite oppure la moderna mela-logo della Apple. Cominciamo ad osservarla sul piano dell'infrarosso per poter poi accedere al piano ultravioletto tramite il medium dell'immaginario.
La mela ha una forma tondeggiante, quasi sferica, piena; la sua buccia può assumere tonalità dal verde al giallo al rosso. La sua polpa è tenera e dolce e ha sfumature di colore chiaro. Al suo interno, se la tagliamo secondo un piano orizzontale, al centro possiamo vedere una sorta di stella a cinque punte, che contiene i semi del frutto stesso e cinque è anche il numero di petali del fiore dell'albero di mele.
Secondo la psicoanalisi classica, la forma di questo frutto evoca la forma del seno femminile, sia nei suoi aspetti di nutrimento che di seduzione. Con il termine nutrimento si intende sia quello legato al piano del corpo fisico, ma soprattutto il nutrimento psichico, di cui la mente del neonato ha bisogno nel proprio percorso di sviluppo. Subito arrivano alla memoria le scene descritte in "Diario di uno schizofrenica", in cui Anna appare catturata dal desiderio di cogliere le mele dell'albero del giardino e quella in cui finalmente Marguerite Séchéhaye, porgendo ad Anna una mela dopo averla passata sul proprio seno, aprirà un ponte comunicativo tra loro. In chiave junghiana potremmo dire che la mela appare simbolo dell'archetipo della Grande Madre, nei molteplici aspetti di vitalità e di distruttività.
La mela è simbolo da un lato di prosperità, di fecondità e se ne racconta sempre la presenza in quei luoghi mitici come il Giardino delle Esperidi o l'Avalon dei Celti, in cui regnano immortalità e atmosfere idialliache; dall'altro è proprio il frutto mangiato da Eva e che ne procurerà la cacciata dall'Eden. Nella lingua latina il termine "malus" stava sia ad indicare l'albero del melo che come aggettivo il "cattivo", il "pericoloso". Eva coglie "la mela/il proibito" e questo cosa simbolicamente potrebbe rappresentare? Eva diventa rappresentazione della coscienza umana che accede ad un percorso di individuazione, al tema della conoscenza, al confronto con l'ambivalenza del bene e del male, alla danza degli opposti e della loro possibile coniuctio. La mela appare simbolo del peccato, della trasgressione  ma soprattutto della trasformazione di una coscienza conoscitrice della dinamica degli opposti che regge il mondo e si individua. Biancaneve morde una mela rossa avvelenata e cade in un sonno profondo: la nostra coscienza nel suo viaggio può perdersi e rimanere intrappolata in soporiferi complessi a tonalità affettiva.
L'ecopbiopsicologica fa notare ad un occhio attento come i frutti contegano forme mandaliche nelle proprie sezioni interne. Il mandala è una rappresentazione cosmologica attraverso forme geometriche e mostra come le medesime leggi che governano il macrocosmo costruiscono e si ritrovano anche nel microcosmo. Nel torsolo della mela, tagliato orizzontalmente, sembra apparire una forma mandalica di stella a cinque punte; potremmo ipotizzare che la mela ci rimanda al mistero del numero 5, alla numinosa quintessenza, ovvero a una coscienza che riesce a confrontarsi ed esplorare la totalità, data dalla coniuctio oppositorum.
Quando un simbolo appare in un sogno, l'ecobiopsicologia insegna come non solo bisogna esplorarne le connessioni con tutti gli altri elementi del sogno, costruendo una coerenza in-formativa tra essi, ma via via muoversi nel campo informativo congiungendo gli elementi della storia personale di quell'Io-sognatore con l'archetipico. Quando cerchiamo di ridurre un'immagine simbolica a un significato unico, ne riduciamo la potenza in-formativa e la trasformiamo a mero segno. Pertanto potremmo dire che la mela, in quanto simbolo, ci richiama all'esplorazione del rapporto dell'Io con il nutrimento,  con la fecondità, con l'ambivalenza, con le forze di eros e quelle di thanatos e con la trasformazione. Seguendo il monito popolare "una mela al giorno, toglie il medico di torno", potremmo dire che la nostra coscienza per mantersi vitale dovrebbe ogni giorno compiere atti trasformativi, aprendosi ai flussi in-formativi dell'archetipo del Sè.

Bibliografia:

AA.VV., Il libro dei simboli, Taschen, Colonia, 2011
Chevalier J., Dizionario dei simboli, edizione Bur, Milano, 1999
Frigoli D., La fisica dell'anima. Riflessioni ecobiopiscologiche in psicoterapia, Paolo Emilio Persiani, Bologna 2013
Frigoli D., Il linguaggio dell'anima, Magi edizioni, Milano 2016
Frigoli D., L'alchimia dell'anima, Magi edizioni, Milano 2017
Frigoli D., I sogni dell'anima e i miti del corpo, Magi edizioni, Milano 2019
Jung C.G., L'uomo e i suoi simboli, Tea edizioni, Milano, 2004

Articolo a cura della dott.ssa Mara Ortuso