Recensione del libro “Corpo dematerializzato e corpo sottile.
La psicoterapia online e il costellarsi dell’immaginario” di Alda Marini
di Costanza Ratti
>>> Leggi la recensione completa qui pp. 87-88 <<<
Cambiamenti nel setting sono parte integrante dell’evoluzione della clinica psicoanalitica. Da Freud a Jung, a Reich fino agli approcci psico-corporei, la disposizione del terapeuta e del paziente nella stanza d’analisi, è andata di pari passo con una concezione dell’uomo che privilegiava di volta in volta la voce (udito), lo sguardo (vista), il corpo (tatto).
Ma cosa succede quando un significativo rivolgimento di setting, come la terapia online, fa la sua comparsa senza essere dettato da una precisa vocazione terapeutica e sostenuto da un chiaro progetto scientifico, bensì dall’incalzare di esigenze contingenti o dalle sfide della contemporaneità? Con la pandemia, il più ampio processo di digitalizzazione che è in corso nel mondo è venuto a lambire le rive protette dei nostri studi, costringendoci a una riflessione sul concetto di corpo, spazio e presenza in terapia, e spronandoci a creare un pensiero in grado di collegare il dentro della stanza d’analisi con il fuori del mondo che ci ospita.
Alda Marini, psicologa, psicoterapeuta, psicologa analista IAAP nonché docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB è autrice di questo piccolo e fluido saggio. Da sempre attenta e sensibile alle tematiche sociali e al loro impatto sulla psiche, sul corpo e sull’immaginario degli individui e della collettività, offre al lettore uno sguardo personale sul senso della terapia online, sui suoi limiti, sulle sue implicazioni e persino sui suoi possibili pregi, portandoci in quel tempo sospeso della domanda che ci distoglie dal giudizio che ci vorrebbe subito schierati verso un’acritica accettazione della nuova pratica o pronti a bollarla tout court come povera rispetto a quella, densa, della presenza; e ci conduce, passo a passo, in un terreno da dissodare attraverso le esperienze cliniche, e poi da irrigare con il riferimento all’ecobiopsicologia, per creare un alveo possibile al nuovo setting. E allora esploriamo insieme all’autrice alcune trame della terapia online, partendo dai dubbi che ci pone e dai limiti che intravediamo. È figlia di quel «tutto, sempre e subito» delle moderne tecnologie che ci tolgono il gusto dell’attesa lenta e paziente, «un’esperienza frustrante forse, ma naturale e strutturante».
AUTRICE: Costanza Ratti – Laureata in psicologia, poi dottore di ricerca in antropologia ed epistemologia della complessità, si è specializzata in psicoterapia presso l’Istituto ANEB. Lavora come psicologa e psicoterapeuta presso Fondazione Esperia a Milano e collabora con l’Associazione ANEB. Ha pubblicato: Il sacrificio nell’Israele antico (2017) e “Le nozze delle Vergini (Mt 25,1-13). Corpo, psiche e spirito del femminile in una prospettiva ecobiopsicologica” (2020).